Le placchette votive, rinvenute in gran numero nel corso degli scavi del 1966 e 1968 tra le
macerie del complesso sacro dedicato al santo guaritore Colluto, raffigurano parti
anatomiche umane o interi corpi umani
maschili e femminili o l’immagine biblica di Daniele nella fossa dei
leoni. Durante il restauro di queste lamine metalliche, provviste di fori, sono stati rinvenuti resti di fibre lignee sul retro, segno che erano affisse con chiodi a superfici di legno. Le lamine venivano portate in dono dai fedeli in pellegrinaggio
al santuario del martire-medico per ricevere da lui una guarigione miracolosa o
in segno di riconoscenza per grazia ricevuta, al pari delle statuette in
terracotta.
Interessante la lamina con seno raffigurato in rilievo, in quanto si può collegare
ad uno dei miracoli di San Colluto: la guarigione di Pelagia. Secondo quanto
riferiscono fonti greche e copte, una donna di nome Pelagia affisse due seni
d’argento alla porta del martyrion di San Colluto dopo essere stata da lui sanata.
Diverso è il caso
della placchette sulle quali è raffigurato l’episodio del profeta Daniele:
attraverso esse, infatti, non è manifestato uno specifico stato di malattia, ma
la vittoria sul male. Il personaggio biblico Daniele, gettato nella fossa dei
leoni a causa della sua fede e salvato per mano di Dio, è visto in età
cristiana come l’emblema del trionfo di Dio e della vittoria dell’uomo sul
peccato grazie all’aiuto del Signore.
I frammenti di oggetti in vetro sono molto numerosi. Si tratta di parti di brocche, vasetti o coppette,
delle quali si conserva solitamente la porzione superiore, come il collo e il
labbro, oppure la parte inferiore del corpo come il piede o il fondo.
Due placchette
rettangolari in legno sono identificabili come parti di uno strumento musicale,
grazie al confronto con un reperto integro conservato a Heidelberg: le nacchere
(Ägyptologisches Institut der Universität). Altri oggetti in legno
sono i pettini.
La cura personale del corpo è testimoniata da un bastoncino da kohol, da frammenti di vasetti per unguenti in osso con i loro coperchi e da alcuni accessori, come un anello, le pietruzze per collane e un braccialetto composto da piccole infiorescenze di palma, rimasto incredibilmente integro. In osso sono anche alcuni elementi da gioco, come i dischetti e un dado.
La cura personale del corpo è testimoniata da un bastoncino da kohol, da frammenti di vasetti per unguenti in osso con i loro coperchi e da alcuni accessori, come un anello, le pietruzze per collane e un braccialetto composto da piccole infiorescenze di palma, rimasto incredibilmente integro. In osso sono anche alcuni elementi da gioco, come i dischetti e un dado.
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